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    📅 Entrata in vigore operativa: 1° aprile 2025
L’Italia si prepara a una novità importante per imprese e professionisti: arriva la nuova classificazione Ateco 2025, che sostituisce definitivamente la precedente versione del 2007 (aggiornata al 2022). Un passaggio che, anche se automatizzato, richiede attenzione: vediamo insieme cosa cambia e come farsi trovare pronti.
Anche se la nuova classificazione Ateco è tecnicamente in vigore dal 1° gennaio 2025, sarà dal 1° aprile che dovrà essere utilizzata per tutte le finalità fiscali, amministrative e statistiche.
Chi ha una partita Iva riceverà d’ufficio il nuovo codice assegnato dalla Camera di Commercio. Non sarà necessario fare nulla, a meno che non si voglia correggere o aggiornare manualmente il codice per una maggiore aderenza all’attività svolta.
Le Camere di Commercio aggiorneranno i codici senza richiedere alcun intervento da parte degli imprenditori. Le visure camerali riporteranno sia il vecchio che il nuovo codice per un periodo transitorio.
I programmi gestionali si adegueranno, supportando sia Ateco 2007 che Ateco 2025, soprattutto per la gestione di pratiche ancora legate ad anni fiscali precedenti.
In base alla data di invio:
I nuovi codici Ateco influenzeranno anche i rimborsi IVA in via prioritaria, ma in mancanza di chiarimenti ufficiali, si fa riferimento all’attività oggettivamente svolta più che al codice Ateco riportato nel modello.
Già per l’anno d’imposta 2024, i nuovi codici sono stati inclusi nella tabella delle attività economiche valide per il calcolo degli Indici Sintetici di Affidabilità fiscale (ISA).
Per i forfettari, i nuovi codici non influiranno sui coefficienti di redditività 2024. Si continuerà a usare quelli in vigore secondo l’allegato 4 della legge 190/2014, almeno fino all’approvazione di nuove tabelle.
Nel modello Redditi PF 2025, saranno richiesti entrambi i codici (nuovo e vecchio) per la corretta applicazione.
Il nuovo Ateco 2025 rappresenta un aggiornamento importante ma non traumatico per i titolari di partita Iva. Con un po’ di attenzione e l’aiuto degli strumenti digitali già disponibili, è possibile affrontare la transizione senza complicazioni.
Controlla il codice assegnato e, se non ti rappresenta pienamente, chiedi al tuo commercialista una variazione.